Il
prossimo 26 di Ottobre si terranno le elezioni presidenziali in Uruguay.
A
tal proposito ho intervistato al politologo uruguayano e conduttore radiofonico
“Universidad de la República”, Mauro Casa.
1. COSA PREVEDE LA COSTITUZIONE URUGUAYA IN
CASO DI ELEZIONI PRESIDENZIALI?
La
Costituzione dello Stato latinoamericano prevede che le elezioni si tengano
l’ultima domenica di Ottobre.
Ed
è prevista anche una seconda tornata elettorale, nel caso in cui nessun
candidato ottenga il 50% dei voti, l’ultima domenica di Novembre. Quest’anno si
svolgerà il 30 di Novembre.
2.
QUALI SONO LE PERCENTUALI SECONDO LE
ULTIME PREVISIONI ELETTORALI?
Secondo
le ultime previsioni elettorali, Tabaré Vázquez (Frente Amplio) ha il 40% dei voti, Pedro
Bordaberry (Partido Colorado) ha il 10-15%, Luis Lacalle Pou (Partido Nacional)
ha il 30-35%dei voti e Pablo Mieres (Partido Independiente) ha il 2-3% dei
voti.
3. NELLA
STORIA RECENTE DELL’URUGUAY È MAI ACCADUTO CHE IL PRESIDENTE SIA STATO ELETTO
CON UN’UNICA VOTAZIONE?
Il
Presidente è stato eletto con un’unica votazione solo nel 2004, quando vinse le
elezioni Tabaré
Vázquez (Frente Amplio), partito di sinistra.
Nel 2009, invece, venne
eletto presidente, José Mujica, (Frente Amplio, che è anche l’attuale
presidente, anche grazie al buon governo che Vázquez aveva condotto.
In Uruguay, infatti, la
Costituzione non permette a un politico di ricandidarsi alle elezioni in
maniera ricorrente, ma deve stare un certo periodo fuori dal Governo.
E quando nel 2013
quest’ultimo si è ricandidato alle presidenziali, gli analisti si aspettavano
che ci sarebbe stato un grande appoggio per
Vázquez nelle previsioni sulle elezioni, invece non è stato così.
4. LE PERCENTUALI DI VOTO CHE I
PARTITI OTTENGONO A OGNI VOTAZIONE VARIANO O SONO SIMILI?
In Uruguay le percentuali
dei voti che ogni partito ottiene sono più o meno sempre le stesse.
Il Frente Amplio può contare
su un 40% dei voti, Partido Colorado e Partido Nacional ottengono il 40% dei
voti insieme.
Per questo, gli analisti
sanno che i voti determinanti per l’elezione del presidente sono il 20%.
La candidatura di Luis
Lacalle Pou, Partido Nacional, è stata una grande novità, ha generato un grande
entusiasmo all’interno del partito, ha condotto una buona campagna elettorale.
5. LA FIGURA DI LACALLE POU È
STATA UNA NOVITÀ ANCHE PER LE ELEZIONI INTERNE AL SUO PARTITO?
Si, a Giugno Lacalle Pou ha
vinto le elezioni interne al suo partito, anche grazie alla sua strategia elettorale,
si è concentrato nella promozione della sua figura e non ha criticato il suo
avversario, Jorge Larrañaga.
Alle elezioni interne il
voto non è obbligatorio per i cittadini, mentre le nazionali sì, quindi le
persone che vanno a votare sono le più schierate, che ideologicamente sono più
radicali.
Invece alle elezioni
nazionali vince di solito il candidato più moderato.
6. COME È CAMBIATA LA
SITUAZIONE PER GLI ALTRI CANDIDATI CON LA CANDIDATURA DI LACALLE POU?
Lacalle Pou ha complicato la
situazione anche per i candidati degli altri partiti, dato che ha ottenuto
sempre più preferenze delle previsioni elettorali.
In particolare, ciò è
negativo per Pedro Bordaberry (Partido Colorado) dato che il Partido Nacional e
il Partido Colorado sono entrambi di destra e alle elezioni nazionali il
candidato con meno voti appoggia il candidato con più voti per poter formare
una coalizione contro la sinistra.
Nel 2009, invece,
l’innovazione era rappresentata da Pedro Bordaberry (Partido Colorado).
Quest’anno la candidatura di
Lacalle Pou ha bloccato anche le preferenze nelle previsioni per Frente Amplio.
7. QUALI SONO LE PROPOSTE DEL
FRENTE AMPLIO?
Solo nell’ultima settimana, Vázquez
ha incominciato a parlare del suo programma politico, delle proposte per il
sistema sociale.
Nello specifico il Frente
Amplio ha proposto novità per il sistema sanitario e questo è positivo per la
classe media che ultilizza poco il sistema pubblico perché vuole un servizio
migliore ma paga molte tasse.
Gli universitari e i
professori hanno sempre votato Frente Amplio, quindi è importante per questo
partito di sinistra porre attenzione ai bisogni della classe media. Soprattutto
perché negli ultimi anni, una parte della classe media ha continuato a votare
Frente Amplio ma non è soddisfatta di ciò che è stato fatto.
Frente Amplio ha promesso un
“sistema de cuidado” ossia sostegno nella cura degli anziani, appoggio in caso
di maternità e paternità. Questo punto è favorevole per la classe media che è
la classe in cui ci sono meno nascite dato che la nascita e l’educazione di un
figlio è costosa.
Il sistema de cuidado ha
anche una prospettiva femminile perché se lo Stato non prevede aiuti alle
famiglie, sono le donne che si occupano di curare anziani e bambini.
8. COM’È LA SITUAZIONE DELLA
PARTECIPAZIONE FEMMINILE AL VOTO IN URUGUAY?
Nella popolazione il 52%
sono donne e partecipano alle elezioni in maniera attiva.
9. E NELLA POLITICA?
Ma per quanto riguarda la
presenza delle donne nella politica, la situazione non è positiva in quanto le
donne non riescono ad entrare in Parlamento, poche donne ministro e non ci sono
candidate alle elezioni presidenziali.
Quest’anno però, alle
elezioni interne del Frente Amplio, si è candidata una donna, la senatrice
Constanza Moreira. Molto sensibile ai temi sociali e femminili.
L’altro candidato di Frente
Amplio, Tabaré Vázquez, invece ha dei problemi con le sostenitrici dei diritti
femminili perché è stato promotore di una legge che impedisce la legalizzazione
dell’aborto che è stata introdotta nel 2008.
Alle elezioni interne di
Frente Amplio, nonostante molte persone hanno votato per Constanza Moreira, più
aperta ai diritti delle donne e degli omosessuali, non è riuscita a vincere.
10. ALLE LEZIONI DEL 26 OTTOBRE
FRENTE AMPLIO VINCERÁ AL PRIMO TURNO?
Secondo Mauro Casa, in
queste elezioni, probabilmente il Frente Amplio non vincerà alla prima tornata
elettorale.
Ma potrebbe già ottenere la
maggioranza parlamentare dato che è sufficiente anche una percentuale poco
inferiore al 50%, inoltre i voti nulli e bianchi non vengono contati.
11. UN BILANCIO DELLA DEMOCRAZIA
IN URUGUAY DAL 1985 AI GIORNI NOSTRI?
Il politologo ritiene anche
che dal 1985 ad oggi, l’Uruguay ha avuto una buona democrazia, ma la transizione
democratica non sarà completata finché non verrà cancellata la Ley de Impunidad
ossia la legge di Amnistia.
Anche se negli ultimi anni
sono stati fatti alcuni progressi e alcuni giudizi.
Ma quest’ultima permette la
distinzione tra cittadini di serie A e di serie B, cioè chi viene giudicato
dalle legge ordinaria e chi no.
Inoltre viola la separazione
dei poteri perché impedisce al potere giudiziario di agire senza il permesso
del potere esecutivo.
La Suprema Corte di
Giustizia ha dichiarato che la Ley de Caducidad è incostituzionale ma ogni
volta che viene proposta una legge alternativa viene dichiarata
incostituzionale anche questa.
Nell’ultima legislatura le
leggi alternative sono state votate due volte senza ottenere risultati
positivi.
12. NELLA POLITICA URUGUAYA CI
SONO ANCORA TRACCE DELLA DITTATURA DI JUAN MARIA BORDABERRY?
Riguardo alla presenza di
elementi dittatoriali nello Stato Latino americano oggi Mauro Casa ritiene che
Pedro Bordaberry, figlio del dittatore Juan Maria Bordaberry, sia ancora un
conservatore e tende ancora a voler controllare i cittadini in una maniera
rigida.
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