"A mio padre, che mi ha trasmesso la passione per la pittura"
Intervista a Sofia Aparicio, artista venezuelana che vive a Roma dal 2009.
Realizza opere d'arte, inviti per cerimonie e ricordini realizzati a mano.
Si è specializzata nei ritratti di persone.
Nata a Maracaibo il 7 agosto 1971, fin da piccola guardando il padre che lavorava e il disegnava, si è appassionata alla pittura.
Sofia ricorda che da sempre ha "avuto in mano pennelli e vernice", grazie a suo padre,
Eduardo Aparicio, che le ha dato le lezioni di pittura.
Lui è stato professore all'Università Cecilio Acosta negli anni Settanta.
Sofia riconosce come unico maestro suo padre
Finora ha realizzato opere solo per se stessa, la sua famiglia e gli amici, ma quest'anno ha esposto i suoi lavori alla Feria de Chinita, che si è tenuta a Roma, il 16 novembre scorso.
Le tecniche utilizzate dall'artista sono: l'acrilico, l'acquerello e il disegno a matita.
Non esiste un momento particolare in cui Sofia crea le sue opere, dipende da quando si sente ispirata.
Tra i grandi artisti italiani ama Leonardo da Vinci e in particolare la tecnica di sfumatura.
lunedì 24 novembre 2014
lunedì 3 novembre 2014
INTERVISTA ALL'ING. VOTTA GIANCARLO: LA SUA CARRIERA E LE SUE SCELTE
IN QUALI CONDIZIONI SI TROVA IL SETTORE EDILIZIO IN COLOMBIA RISPETTO AL REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA?
In questo momento, anche se non è sempre stato così, le condizioni economiche della Colombia sono molto più favorevoli rispetto alle condizioni del Venezuela.
Dal 1998 la mia terra è governata da una corrente del socialismo inefficiente e corrotto che ha rovinato una delle economie più importanti mondo,
Una delle ricchezze del Venezuela è il petrolio, purtroppo però i Presidenti e i governi non hanno saputo far fruttare questa materia prima, il prezzo del petrolio è rimasto tra i 90 e i 130 dollari al barile.
LA LEGISLAZIONE CHE VIGE IN COLOMBIA IN CAMPO EDILIZIO È PIÚ FAVOREVOLE?
SE SI PERCHÉ?
In Colombia la democrazia e la libertà di concorrenza economica incoraggiano il settore privato a operare per la crescita e lo sviluppo del Paese.
QUANTA CONCORRENZA ESISTE IN QUESTO SETTORE?
Sì c'è molta concorrenza, si tratta di un mercato molto efficiente e inoltre si studiano i costi e il mercato per capire quali progetti sono necessari.
COME VEDI IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN FUTURO NELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA?
Penso che il Venezuela recupererà la sua libertà democratica e che riprenderà il suo percorso di sviluppo.
Inoltre, spero che molti professionisti che hanno dovuto abbandonare il Paese in cerca di migliori condizioni di vita possano ritornare dopo aver fatto comunque delle esperienze importanti in tutto il mondo.
E IN COLOMBIA?
La Colombia continuerà a crescere e a svilupparsi, raggiungerà livelli più significativi di sviluppo delle infrastrutture, l'istruzione, e la sicurezza.
E questo farà aumentare il numero delle abitazioni e delle attività commerciali.
GLI STATI UNITI SONO UN PARTNER IMPORTANTE PER LA COLOMBIA?
Con il trattato di libero commercio lo è diventato.
In questo momento ci sono investimenti in grandi imprese transnazionali della Colombia dove è stato individuato un'importante mercato di consumo.
ESISTE IL RISPETTO PER LA NATURA IN COLOMBIA?
Si, in Colombia si stanno portando avanti importanti attività volte a salvaguardare le migliori condizioni di natura.
Nel nostro caso, stiamo sviluppando un edificio per uffici in grado di ottimizzare l'uso di energia grazie all'archittura bioclimatica.
E NELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DE VENEZUELA?
Secondo me, in Venezuela non c'è il rispetto per la natura e nemmeno per la vita delle persone ora.
QUALI SONO LE RAGIONI CHE TI HANNO SPINTO A LASCIARE LA TUA TERRA?
La mancanza di sicurezza per la mia famiglia e la mia attività.
Purtroppo è stata una scelta molto difficile anche perché ho dovuto lasciare i miei genitori.
TORNERAI LÍ IN FUTURO?
Ora ho una visione più globale dell'economia e ho intenzione di continuare anche in Venezuela il mio lavoro, infatti la mia azienda "VOTTA FRANCO INGENIERÍA, SA" ha una sede anche lì.
Spero in una pronta guarigione, ma non è necessario al 100% tornare a viverci.
Oggi, la tecnologia permette di vivere e lavorare in luoghi diversi.
HAI SOCI IN EUROPA?
No, non ho partner in Europa,
In compenso ho molti amici, colleghi e servizi correlati, che dal Venezuela sono venuti nel vecchio continente e hanno costruito la loro attività lì.
VORRESTI REALIZZARE PROGETTI EDILIZI IN ITALIA?
Certo, è tra i miei obiettivi personali, ho un legame speciale con l'Italia.
Oltre ad essere il Paese di origine di mio padre, è uno dei Paesi che mi piace di più al mondo.
Lì vivono mia sorella e la sua famiglia che vorrei avere più vicini.
Mi ricordo di quando ero molto giovane ho sempre viaggiato per l'Italia nel periodo estivo.
Mi ha sempre colpito il suo sviluppo, la tecnologia e le infrastrutture stradali che si sono sviluppate in anticipo rispetto al Sud America.
Anche se oggi non è in crisi, penso che l'Italia sia un Paese molto interessante, dove realizzare
progetti di costruzione.
In questo momento, anche se non è sempre stato così, le condizioni economiche della Colombia sono molto più favorevoli rispetto alle condizioni del Venezuela.
Dal 1998 la mia terra è governata da una corrente del socialismo inefficiente e corrotto che ha rovinato una delle economie più importanti mondo,
Una delle ricchezze del Venezuela è il petrolio, purtroppo però i Presidenti e i governi non hanno saputo far fruttare questa materia prima, il prezzo del petrolio è rimasto tra i 90 e i 130 dollari al barile.
LA LEGISLAZIONE CHE VIGE IN COLOMBIA IN CAMPO EDILIZIO È PIÚ FAVOREVOLE?
SE SI PERCHÉ?
In Colombia la democrazia e la libertà di concorrenza economica incoraggiano il settore privato a operare per la crescita e lo sviluppo del Paese.
QUANTA CONCORRENZA ESISTE IN QUESTO SETTORE?
Sì c'è molta concorrenza, si tratta di un mercato molto efficiente e inoltre si studiano i costi e il mercato per capire quali progetti sono necessari.
COME VEDI IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN FUTURO NELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DEL VENEZUELA?
Penso che il Venezuela recupererà la sua libertà democratica e che riprenderà il suo percorso di sviluppo.
Inoltre, spero che molti professionisti che hanno dovuto abbandonare il Paese in cerca di migliori condizioni di vita possano ritornare dopo aver fatto comunque delle esperienze importanti in tutto il mondo.
E IN COLOMBIA?
La Colombia continuerà a crescere e a svilupparsi, raggiungerà livelli più significativi di sviluppo delle infrastrutture, l'istruzione, e la sicurezza.
E questo farà aumentare il numero delle abitazioni e delle attività commerciali.
GLI STATI UNITI SONO UN PARTNER IMPORTANTE PER LA COLOMBIA?
Con il trattato di libero commercio lo è diventato.
In questo momento ci sono investimenti in grandi imprese transnazionali della Colombia dove è stato individuato un'importante mercato di consumo.
ESISTE IL RISPETTO PER LA NATURA IN COLOMBIA?
Si, in Colombia si stanno portando avanti importanti attività volte a salvaguardare le migliori condizioni di natura.
Nel nostro caso, stiamo sviluppando un edificio per uffici in grado di ottimizzare l'uso di energia grazie all'archittura bioclimatica.
E NELLA REPUBBLICA BOLIVARIANA DE VENEZUELA?
Secondo me, in Venezuela non c'è il rispetto per la natura e nemmeno per la vita delle persone ora.
QUALI SONO LE RAGIONI CHE TI HANNO SPINTO A LASCIARE LA TUA TERRA?
La mancanza di sicurezza per la mia famiglia e la mia attività.
Purtroppo è stata una scelta molto difficile anche perché ho dovuto lasciare i miei genitori.
TORNERAI LÍ IN FUTURO?
Ora ho una visione più globale dell'economia e ho intenzione di continuare anche in Venezuela il mio lavoro, infatti la mia azienda "VOTTA FRANCO INGENIERÍA, SA" ha una sede anche lì.
Spero in una pronta guarigione, ma non è necessario al 100% tornare a viverci.
Oggi, la tecnologia permette di vivere e lavorare in luoghi diversi.
HAI SOCI IN EUROPA?
No, non ho partner in Europa,
In compenso ho molti amici, colleghi e servizi correlati, che dal Venezuela sono venuti nel vecchio continente e hanno costruito la loro attività lì.
VORRESTI REALIZZARE PROGETTI EDILIZI IN ITALIA?
Certo, è tra i miei obiettivi personali, ho un legame speciale con l'Italia.
Oltre ad essere il Paese di origine di mio padre, è uno dei Paesi che mi piace di più al mondo.
Lì vivono mia sorella e la sua famiglia che vorrei avere più vicini.
Mi ricordo di quando ero molto giovane ho sempre viaggiato per l'Italia nel periodo estivo.
Mi ha sempre colpito il suo sviluppo, la tecnologia e le infrastrutture stradali che si sono sviluppate in anticipo rispetto al Sud America.
Anche se oggi non è in crisi, penso che l'Italia sia un Paese molto interessante, dove realizzare
progetti di costruzione.
STORIA DELL'ING. VOTTA GIANCARLO, COFONDATORE DELLA SOCIETÁ "VOTTA ENGINEERING FRANCO, SA"
INGEGNERE VOTTA GIANCARLO
UN UOMO CHE HA COSTRUITO IL SUO FUTURO GRAZIE ALLO STUDIO E ALLA PASSIONE!
UN UOMO CHE HA COSTRUITO IL SUO FUTURO GRAZIE ALLO STUDIO E ALLA PASSIONE!
Sono nato in Venezuela nel 1970, figlio di un immigrato
italiano e una bellissima donna venezuelana di origini colombiane.
Ho un fratello e una sorella maggiori, Pablo Andres Votta e Maybelin J. Votta.
Due genitori che hanno fatto in modo che non mancasse mai nulla nella mia educazione.
Due genitori che hanno fatto in modo che non mancasse mai nulla nella mia educazione.
Ho studiato Ingegneria Civile motivato dal lavoro di mio padre che è stato un costruttore e che ho sempre apprezzato e ammirato.
Mi sono laureato nel 1994 e ha fatto stage in
una società di costruzioni a Verbania, una provincia della Regione Piemonte, (Italia).
È stata un'esperienza importante, ma sono tornato in Venezuela per iniziare la mia vita lavorativa.
Sono stato sempre molto fortunato a ottenere posti di lavoro interessanti e dove ho assunto importanti responsabilità.
A soli 25 anni sono diventato direttore residente della costruzione
di un parcheggio sotterraneo della Banca Centrale del Venezuela,
Nel 1997 mi sono rivolto a un costruttore privato per ampliare gli studi sulla fattibilità
economica nei progetti di costruzione.
Ho sviluppato un edificio che ospita dalle fondazioni alla consegna finale, dove ero
responsabile di tutti i soggetti completi, progetto, costruzione, vendita,
permessi e la consegna.
L'edificio prese il nome di mia moglie, il
mio grande sostegno Valeria Lo Curto, una giornalista venezuelana di origini italiane.
Ho terminato la mia laurea in Ingegneria
Gestionale nel 2000 e subito mi è stato assegnato il compito di
recupero da una situazione finanziaria negativa un hotel di 84 camere.
Ho
realizzato questa sfida fino a quando sono riuscito a rendere il bilancio dell'azienda positivo.
Nel 2005 ho deciso di fondare la mia società di costruzioni "VOTTA OPERE CIVILI", è
stato uno dei momenti più forti della mia carriera, il momento in cui si deve
smettere di pensare come un dipendente e assumersi la responsabilità per il
proprio progetto di andare avanti in base alle proprie decisioni.
Poi è nato il mio primo figlio, Andrea Votta Lo Curto.
A quel tempo la mia esperienza di
costruzione mi è servita, perché ho subito avuto l'opportunità di
creare un grande edificio per uffici e spazi commerciali.
Ho fndato in collaborazione con il
mio collega e amico George Franco, la "VOTTA ENGINEERING FRANCO, SA",
È stata la prima azienda e come ogni primo esperimentato, è stato necessario un notevole sforzo, ma tutto è andato bene.
A questo punto l'incertezza giuridica in
Venezuela, ha portato me e il mio socio, George Franco a cercare altri Paesi in cui le condizioni sono più favorevoli per intraprendere progetti di ingegneria civile.
La nostra ricerca mirava a un Paese dell' America del Sud, vicino al
Venezuela e con una buona economia,
Il Paese che abbiamo scelto è la Colombia, dove abbiamo sviluppato un edificio di 32 appartamenti.
Ora stiamo iniziando la costruzione di un grande edificio di uffici Conex (www.conexchia.com) e stiamo negoziando un'alleanza strategica per realizzare un progetto chiamato "Suinza Foreste",
Si tratta di 98 case in una città industriale interessante
che sta crescendo, qui si trovano grandi aziende come la Coca Cola, che
sta costruendo un impianto di imbottigliamento che darà lavoro a più di 3.500
persone.
martedì 28 ottobre 2014
INTERVISTA A GIOVANNI FURORE PROMOTORE DI "THE END A FILM MAGAZINE" PRIMA RIVISTA DI CINEMA GRATUITA IN COLOMBIA
Oggi vi parlo di Giovanni Furore, un giovane cineasta italiano che si è
trasferito in Colombia.
E del suo progetto “The End a film
magazine”, la prima rivista gratuita di cinema distribuita nel Paese.
Giovanni, è nato il 27 ottobre del
1981, a Cava de’ Tirreni, provincia di Salerno.
Dove ha vissuto fino ai 19
anni, quando ha deciso di seguire la sua passione per il cinema e di trasferirsi
a Roma dove frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia.
Dopo varie esperienze nel
settore, nel 2011, ha deciso di trasferirsi a Bogotá capitale della Colombia.
Ed è lì che ha creato “The
End a film magazine”, la prima rivista gratuita di cinema distribuita nel Paese.
Ha continuato,poi, a
collaborare con produttori e sceneggiatori.
Il prossimo anno verrà
realizzato un film da girare interamente nel piccolo villaggio di Armero, che
molti ricorderanno per la tragedia della piccola Omayra Sanchez.
Realizza, con i suoi collaboratori,
corsi attraverso “The End Academy”, sui temi attuali della produzione,
distribuzione, sceneggiatura cinematografica.
1. QUANDO
HAI SENTITO L’ESIGENZA DI LASCIARE L’ITALIA? E PERCHÉ?
L’esigenza di
lasciare l’Italia ho iniziato ad accarezzarla quando avevo 17 anni.
Ho avuto la fortuna
di viaggiare per studio molto giovane, i miei mi mandavano durate l’estate in
Inghilterra o in Spagna o in altri posti europei per imparare le lingue, e tornando
da quelle piccole vacanze l’Italia mi sembrava sempre più un posto che non mi
apparteneva.
Tornavo nel mio paese di origine (Cava de’ Tirreni) e mi sembrava di fare un salto nel passato.
Tornavo nel mio paese di origine (Cava de’ Tirreni) e mi sembrava di fare un salto nel passato.
L’idea mi ha
inseguito anche quando mi sono trasferito per studiare a Roma, dove ho vissuto
per 9 anni. La conferma poi è arrivata chiarificatrice nel 2011.
2.HAI
SCELTO IL PAESE PER LE OFFERTE DI LAVORO O LO HAI TROVATO UNA VOLTA ARRIVATO
SUL POSTO?
La Colombia l’ho scoperta perché la
mia ex moglie è del posto.
Nel 2007 sono venuto qui per conoscere
i suoi genitori ed ho conosciuto un Paese
che mi ha affascinato da subito, un amore a prima vista.
che mi ha affascinato da subito, un amore a prima vista.
Poi in seguito, dopo varie esperienze
lavorative proprie in Italia, e con la venuta
della crisi economica, mi sono deciso per un cambio radicale e la scelta non poteva
che essere quella della Colombia.
della crisi economica, mi sono deciso per un cambio radicale e la scelta non poteva
che essere quella della Colombia.
Il Paese, nonostante abbia i suoi
problemi che non sto qui ad elencare, offre
possibilità interessanti.
possibilità interessanti.
Un mercato vergine per certi settori,
tutto da esplorare e/o sviluppare.
Nel
2011 sono venuto a vivere a Bogotà, città che non mi ha mai convinto al 100%.
Io ho conosciuto meglio Medellin, città che amo.
Ma Bogotà è la capitale e le
possibilità di lavoro qui sono maggiori.
Dopo qualche mese finalmente anche
Bogotà ha fatto breccia nel mio cuore, e non riesco adesso più farne a meno.
3. COSA
OFFRE IN PIU’ IL PAESE IN CUI ABITI ORA RISPETTO ALL’ITALIA?
La Colombia offre alcuni vantaggi: il
primo è che c’è un entusiasmo tangibile per
via dello sviluppo economico attuale.
Secondo perché c’è un certo mutamento nella ri-organizzazione delle classi sociali,
(qui ne esistono 6) per cui se uno riesce a leggere questi mutamenti, può leggere
anche tutta una serie di nuove necessità in cui poter piazzare il proprio business.
via dello sviluppo economico attuale.
Secondo perché c’è un certo mutamento nella ri-organizzazione delle classi sociali,
(qui ne esistono 6) per cui se uno riesce a leggere questi mutamenti, può leggere
anche tutta una serie di nuove necessità in cui poter piazzare il proprio business.
A volte idee che da noi sono come
“l’acqua calda”, qui possono essere pioniere.
Ad esempio io qui ho fondato una rivista
specializzata in cinema.
È praticamente l’unica qui in Colombia (escludendo le pubblicazioni accademiche).
È praticamente l’unica qui in Colombia (escludendo le pubblicazioni accademiche).
“The End A Film Magazine” sarebbe stato un
progetto impossibile in Italia.
4. ESISTONO
SVANTAGGI NEL PAESE CHE HAI SCELTO?
Gli svantaggi sono legati all’aspetto culturale.
Se da un lato abbiamo un predisposizione
allegra, entusiasta, che riesce a
mitigare atteggiamenti formali con quelli informali, qualche problema in più sorge
sotto il profilo della gestione del tempo.
mitigare atteggiamenti formali con quelli informali, qualche problema in più sorge
sotto il profilo della gestione del tempo.
Può essere frustrante un certo modo
Colombiano di gestire le trattative, le
relazioni lavorative e la poca chiarezza nelle comunicazioni verbali.
relazioni lavorative e la poca chiarezza nelle comunicazioni verbali.
Ad esempio: qui le trattative sono molto
lunghe, non si va facilmente al nodo della
questione e si procrastinano le cose.
questione e si procrastinano le cose.
I Colombiani hanno un difettuccio, se
così vogliamo chiamarlo: non sono capaci
di dire di no chiaramente.
di dire di no chiaramente.
Se un accordo non va in porto, è sicuro che
una della parti scompaia o si faccia
negare al telefono, o trovi scuse per non poter dire, ad esempio: “non siamo più
interessati”.
negare al telefono, o trovi scuse per non poter dire, ad esempio: “non siamo più
interessati”.
Questo rende talvolta le cose difficili, a
fronte in cambio di una gentilezza estrema
nelle relazioni, che a fin dei conti risulta superflua.
nelle relazioni, che a fin dei conti risulta superflua.
5. VIVONO
MOLTI ITALIANI IN COLOMBIA?
Non ho molti amici Italiani qui, non credo
ce ne siano molto, sicuramente molti
meno di quanti ce ne siano in Brasile o in Argentina.
meno di quanti ce ne siano in Brasile o in Argentina.
Anche se ultimamente mi sembra di vedere
attraverso vari gruppi Facebook che il
numero sta aumentando.
numero sta aumentando.
6. SEI
FELICE DI AVER FATTO QUESTA SCELTA?
Sono felicissimo. Non ho intenzione di
tornare in Italia.
Preferisco soffrire certe mancanze che
subirne di ben peggiori.
Diciamo che la mia decisione influisce
direttamente sul mio stato psico-fisico.
Ho molti amici in Italia che sono depressi e
tristi perché non riescono, ed ormai
non vogliono, creare impresa o gioire della vita, degli amici, realizzare i propri
sogni.
non vogliono, creare impresa o gioire della vita, degli amici, realizzare i propri
sogni.
Vivono in uno stato che io chiamo “limbo
culturale della ragnatela”.
Sono intrappolati in una specie di gomma
appiccicosa depressiva che non gli
permette di poter gioire neanche più della bella vita all’italiana, che un tempo
almeno ci consolava.
permette di poter gioire neanche più della bella vita all’italiana, che un tempo
almeno ci consolava.
7. COME
VIVI LA LONTANANZA DALLA FAMIGLIA?
La
vivo molto bene. Con Skype e Whatsapp ormai parlo con la mia famiglia ogni
volta che ne abbiamo voglia.
volta che ne abbiamo voglia.
8.TORNI
SPESSO IN ITALIA?
Ci vado poco. Cerco di evitare a dire il
vero.
L’ultima volta sono rimasto 6 mesi ed è
stata una esperienza traumatica.
Perché?
Beh, vedere amici di 30 anni laureati,
depressi, anche un po’ troppo legati
alla mamma, o alla ragazza, o al paesello (che a volte è la capitale o anche una
grande città), mi fa rabbia.
alla mamma, o alla ragazza, o al paesello (che a volte è la capitale o anche una
grande città), mi fa rabbia.
Forse tornerò la prossima estate, ma solo
per una vacanza di 20 giorni.
Diciamo che al momento sul mio stato Facebook
potresti leggere: “Giovanni ha
litigato con l’Italia”.
litigato con l’Italia”.
Questo anche perché quando
torno, al solo accendere la tv mi viene l’orticaria.
Oppure ad una domanda di un
amico che mi chiede: “Ma com’è la ColUmbia?(E
non Colombia).
Si parla il portoghese lì?(mentre qui si parla un ottimo Spagnolo)” Ecco in quel
momento vorrei scomparire.
9.CONSIGLIERESTI AI TUOI AMICI DI TRASFERIRSI ANCHE LORO NEL PAESE CHE HAI SCELTO?
non Colombia).
Si parla il portoghese lì?(mentre qui si parla un ottimo Spagnolo)” Ecco in quel
momento vorrei scomparire.
9.CONSIGLIERESTI AI TUOI AMICI DI TRASFERIRSI ANCHE LORO NEL PAESE CHE HAI SCELTO?
Lo faccio spessissimo. Ma
non è un paese per tutti. Sono venuti a trovarmi vari
amici che ne sono rimasti folgorati, nel senso positivo.
amici che ne sono rimasti folgorati, nel senso positivo.
Il viaggio li ha come
risvegliati da un torpore, li ha stimolati di nuovo a credere in se
stessi ed a pensare di poter fare qualcosa qui, sia dal punto di vista lavorativo che
soprattutto dal punto di vista personale.
stessi ed a pensare di poter fare qualcosa qui, sia dal punto di vista lavorativo che
soprattutto dal punto di vista personale.
Inutile dirti che poi, una
volta tornati in Italia, la ragnatela li ha di nuovo accolti nello
stato vegetativo in cui si trovavano.
stato vegetativo in cui si trovavano.
10.ESISTE
LA MERITOCRAZIA IN COLOMBIA?
No. Posso dire con certezza che non
esiste.
Qui la raccomandazione arriva ad essere superiore a quella Italiana.
Ma facendo leva su un certo fascino da “straniero” talvolta si riesce a godere di
alcuni vantaggi, sempre se questo “fascino” venga centellinato in maniera
corretta ed educata, rispettando la cultura locale.
Qui la raccomandazione arriva ad essere superiore a quella Italiana.
Ma facendo leva su un certo fascino da “straniero” talvolta si riesce a godere di
alcuni vantaggi, sempre se questo “fascino” venga centellinato in maniera
corretta ed educata, rispettando la cultura locale.
11.CI
SONO OFFERTE DI LAVORO PER I GIOVANI? SE SI, IN QUALI SETTORI?
Non saprei dirti con
certezza.
Nell’ambito delle perforazioni petrolifere sicuramente si.
Ho amici che lavorano molto
in quel settore.
Tutti gli amici stranieri che conosco qui lavorano per grandi
multinazionali.
A livello locale, certamente, ci sono possibilità se si è altamente qualificati.
Sul lato accademico ad
esempio ci sono ampie possibilità.
Qui sono molte le università private che non richiedono un
“pedigree” generazionale per poter insegnare.
Qui sono molte le università private che non richiedono un
“pedigree” generazionale per poter insegnare.
Anche a me è stato offerto
varie volte di dare dei corsi, ad esempio.
Le possibilità più interessanti sono
quelle relative a nuove imprese.
Analizzare il mercato per
aprire qualcosa “in proprio” non è una malvagia idea.
Anche solo mettere su un ristorante potrebbe
dare dei risultati.
Attenzione però: se si crede
di venire qui con pochi soldi per aprire un “buco” che fa pizze, allora sarebbe
meglio desistere.
Come dico sempre a tutti, la Colombia non è economica e
sarebbe sempre meglio, prima di trasferirsi, fare un’attenta valutazione dei
rischi e del mercato. Conoscere la città in cui ci si vuole vivere con una
vacanza lunga di 3 mesi, aiuta di certo. Meglio se di 6 mesi (3+3).
12.È
IMPORTANTE IL TITOLO DI STUDIO?
Si, come dicevo è molto
importante. Qui badano molto al CV.
13.PENSI
DI RIMANERE Lì PER SEMPRE O TORNERAI IN ITALIA?
Al momento penso di rimanere, e questo
pensiero sembra essere proiettato ad almeno altri 5 anni.
In Italia sicuramente tornerò, ma non
credo per avere una vita lavorativa/personale continuativa.
Penso che l’ideale sarebbe un salto ogni
anno nei mesi caldi, per incontrare i familiari.
14.SECONDO
TE COSA DOVREBBE CAMBIARE IN ITALIA?
Bella domanda. Posso dire, tutto?
Non
saprei risponderti in dettaglio, dovrebbe cambiare la
politica: un cambio è d’obbligo perché a volte mi sembra meglio la politica di
un paese del terzo mondo che quella che esige un paese come l’Italia.
C’è un provincialismo che a volte è
davvero anacronista.
Il torpore di cui ti parlavo prima,
quello stato di non vita che muove le persone per inerzia, senza passioni,
senza soprattutto la capacità di avere una visione più ampia, più a lungo
termine, e anche più ambiziosa.
L’ambizione sembra essere sparita.
Ti parlo di un’ambizione non
personale, ma più generale ed ampia, quella di creare qualcosa di meglio per
tutto e tutti: nelle relazioni, nel lavoro, nella società, nella famiglia.
lunedì 27 ottobre 2014
INTERVISTA AL REGISTA CARLOS PRONZATO VINCITORE DEL PREMIO ROBERTO ROSSELLINI 2009
Oggi, ho il piacere di
presentarvi la mia intervista ad un regista nato in Argentina, che ora vive in
Brasile, si tratta di Carlos Pronzato.
Ha realizzato il documentario: “Carlos Marighella,
quien samba se queda, quien no samba se va”,
ossia “Carlos Marighella, chi è con me rimane, chi non lo è se ne va”, sulla
vita del politico, rivoluzionario e scrittore, Carlos Marighella, figlio di un
immigrato italiano e di una brasiliana di origine africana.
Nel 2009, in Italia, Carlos
Pronzato ha ricevuto il “Premio Roberto Rossellini”.
Carlos Pronzato è
direttore di teatro, poeta, scrittore, cineasta/documentarista e attivista
sociale indipendente, nato a Buenos
Aires, Argentina.
Ha studiato nel “Colegio Nacional
de Buenos Aires”, con professori illustri e ha frequentato la specialistica nel
campo delle arti sceniche, ha lavorato in campo cinematografico sia in
Argenitina siain Messico prima di trasferirsi in Brasile.
Dopo un viaggio attraverso
l’America Latina, realizzato negli anni ‘80, si è trasferito a Salvador de
Bahía nel 1989.
Ha diretto numerose opere di
teatro, creato diversi eventi culturali y si è concentrato sui temi sociali y
politici, che hanno dato un chiaro stampo al suo stile cinematografico.
Al centro dei suoi film ci sono i
conflitti sociopolitici dell’America Latina, in particolare le rivolte
popolari, ha studiato poi nei minimi dettagli gli aspetti storico-culturali che
hanno segnato il continente.
Alcuni dei suoi film più celebri
sono: “Carlos Marighella, que es la samba, la samba, que no desaparece”, “Carabina
M2, un arma americana, el Che en Bolivia”, “Las ollas de cocina, la rebelión
argentina”, “Bolivia, la guerra del gas”, “Buscando Salvador Allende”, “Madres
de Plaza de Mayo , la memoria, la verdad, la justicia”, “La rebelión pinguina,
Estudiantes de secundaria chilenos Contra el sistema”, “Mayo Baiano”, “La rebelión de Buzu”, “Bahía Euclides da
Cunha”, “Pierre Verger, vamos a Bahía mapuches, las Naciones Unidas Contra el
Pueblo del Estado”, “Negro Comedia Buenos aires, afro-argentino de teatro”, “Hasta
Esperemos que ir a la guerra, una historia del racismo y la intolerancia
religiosa”, “Pinheirinho, llevé a mi casa, me quitó la vida”, “Calabozo en
1968, un disparo en el corazón de Brasil”; “A partir de ahora, las jornadas de
junio en Brasil”, entre muchos otros realizados en Brasil y en el extranjero”.
Tra i suoi libri troviamo: “Pajas
no se rindió, la poesía”, “Bolivia, poema rebelde”, “22 de abril en las costas
de Brasil, los indios en las celebraciones de los 500 años”, “La poesía contra
el Imperio”, “Che, un poema de guerrillas”, “Poemas sin tierra”, “Jorge Amado
en el ascensor y otros cuentos de Bahía”.
Viaggia costantemente, si occupa
della promozione dei film nelle Università, club cinematografici, organizza conferenze
e promuove dibattiti sui suoi lavori.
Ecco i link dove potete approfondire la vostra conoscenza sui lavori del regista Carlos Pronzato: http://www.lamestizaaudiovisual.blogspot.it/
1. In quali Paesi è stato diffuso
il suo documentario dedicato a Carlos Marighella?
Il documentario “Carlos Marighella,
quien samba se queda, quien no samba se va”,
ossia “chi è con me rimane, chi non lo è se ne va”, tratta la vita del
politico, rivoluzionario e scrittore, Carlos Marighella, figlio di un immigrato
italiano e di una brasiliana di origine africana.
È uscito in anteprima a Salvador
de Bahia, Brasile, nel 2011.
La città dove il 5 dicembre 1911
nacque Carlos Marighella.
In seguito, il documentario è
stato divulgato a Rio de Janeiro, in occasione dei festeggiamenti per il centenario dalla nascita
di Marighella, nel 2011.
Nel corso del 2012, è stato
trasmesso in Brasile con l'organizzazione di mostre e dibattiti.
Poi è stato invitato al Festival
Internazionale del Cinema Politico em Buenos Aires, Argentina.
2. In quante lingue è stato
tradotto il documentario?
La versione originale del documentario è in
portughese.
Poi è stato tradotto con i
sottotitoli in spagnolo.
3. In quale anno è stato
realizzato il documentario?
Nel 2011, anno del centenario
dalla
4. In quali Paesi è uscito il libro
su Marighella? E quando?
Il libro Marighella “POESIE PER
SEM licença Carlos Marighella” è stato pubblicato in Belo Horizonte, Brasile, in
Agosto 2014.
Attualmente non è stato ancora diffuso
in Europa.
5. Il libro e il documentario sono
diventati celebri?
Il libro ancora non ha avuto
grande successo a livello internazionale.
In Brasile, però ha avuto un buon
riscontro tra i lettori, infatti è possibile trovarlo in tutto il Paese. L’editore
è Livrarira Rosso.
7. In quanto tempo si è
realizzato il documentario? E il libro?
Il documentario è stato
completato in due anni, dalle prime indagini nel 2009, fino alla sua pubblicazione,
nel 2011.
Il libro è stato scritto insieme
al documentario.
8. Il documentario e il libro
fanno parte dello stesso progetto?
No, perché il libro è uscito solo
quest’anno, mentre il documentario era uscito nel 2011.
venerdì 24 ottobre 2014
la feria de la Chinita, Roma 16/11/2014
Il prossimo 16
Novembre, si terrà anche a Roma, la Feria della Chinita, una festività,
che trae origine dalla tradizione religiosa, che ha luogo ogni anno per tre
giorni, dal 17 fino al 19 novembre, nella città venezuelana di Maracaibo e nelle altre località dello Stato Zulia.
Tale festa viene celebrata per commemorare il miracolo della Vergine di Chiquinquirá.
La tradizione narra che, sulle rive del Lago di Maracaibo, una donna trovò una tavola che portò a casa sua. Trascorsi alcuni giorni, sulla superficie di questa piccola tavola apparve l'immagine della Vergine di Chiquinquirá.
La donna raccontò questa storia alla gente del luogo che cominciarono a venerare questa icona della Vergine. In seguito, si decise di costruire il Monumento alla Vergine nel posto esatto dove si trovava la casa di questa donna, attualmente ubicato di fronte alla Basilica di Nostra Signora di Chiquinquirá.
A tal proposito ho deciso di intervistare, Mikela Policastro, microbiologa d’origine italo-venezolana, fondatrice, nell’anno 2012, dell’associazione “Viva Venezuela en Italia” che ha come obiettivo quello di porsi come struttura di aggregazione per i venezuelani in Italia, promuovendo iniziative culturali, sociali e sportive.
Si è
trasferita in Italia e risiede a Roma dal 2004.
Durante
la sua permanenza, ha conseguito un Master in Bioterrorismo e Terrorismo presso
l’Università
Degli
Studi di Roma, La Sapienza nell’anno 2004.
Parallelamente
consegue l'attestato di Event Planner occupandosi dell’organizzazione di eventi
ed è titolare dell’agenzia di Feste ed eventi “Il Mondo di Miki” a Roma.
Poeta per
diletto, ha vinto alcuni premi a carattere nazionale quali: Il Premio Letterario
“Laurentum”
conseguito
a Firenze, nell’anno 2009 ed il Premio Letterario “Valeria” conseguito negli
anni
2011-2012.
Aderisce
alla”Associazione Lorenzo Cuneo Onlus” di Roma occupandosi di progetti di
solidarietà
e volontariato ed in Venezuela segue diversi progetti per favorire la scolarità
infantile.
1.
Quest’anno quando si terrà la Feria della Chinita? E dove?
È già una
consuetudine, da vari anni, organizzare La Feria in onore della Chinita, per
mantenere viva questa tradizione per noi venezuelani, così sentita, per
l’anno in corso la festa si terrà il giorno domenica 16 novembre a Roma
presso la Parrocchia San Vincenzo Pallo, in Via Matteo Tondi 80.
2. Cosa prevede il programma della manifestazione?
Quest’anno
abbiamo organizzato una ricca programmazione, La Feria avrà inizio alle ore
11:00 con l’apertura del mercatino di artigianato e gastronomia venezuelana.
Gli standisti sono artigiani venezuelani di grande talento che spaziano
nei settori merceologici più diversi.
Inoltre
ci sarà una interessante mostra Fotografica intitolata "Memorie del nuovo
mondo", composta da una raccolta delle fotografie inviateci dai
nostri amici e contatti di Facebook che illustrano nei dettagli l’epopea
dell’immigrazione italiana in Venezuela.
Più tardi
alle ore 12:30, avrà inizio la parte più propriamente religiosa della festa con
la concelebrazione di una messa in lingua spagnola officiata dal sacerdote
d’origine “Marabino” Padre Gerard Cadiere in omaggio alla nostra venerata
madonna della Chinita. La cerimonia sarà allietata da musiche tipiche a
cura di Padre Marcos Contreras.
La festa
continuerà poi, con il suo momento più prettamente conviviale, all’interno del
grande salone della parrocchia dove si esibiranno gruppi musicali e di
danza che intratterranno i presenti, unitamente all’immancabile
condivisione di cibi e bevande tipicamente venezuelani.
3.- Quando è stata organizzata la prima edizione della Feria della Chinita a Roma?
L’associazione
“Viva Venezuela en Italia” di cui sono fondatrice, nel 2012 a Roma ha
organizzato la prima edizione e da allora è diventata una piacevole
consuetudine.
4.- Chi dirige l’associazione Viva Venezuela en Italia?
La
nostra associazione è fondata e diretta dalla sottoscritta Mikela Policastro
coadiuvata da un team di amici venezuelani, alcuni dei quali residenti in
Italia da molti anni che prestano la loro opera a titolo di volontariato
con grande entusiasmo e dedizione.
5.- Qual è l’obiettivo dell’associazione?
L’obiettivo
della nostra associazione è quello in primo luogo di essere elemento
catalizzatore per la comunità venezuelana residente in Italia, di
promuovere le nostre tradizioni e di favorire l’incontro e lo scambio con altre
culture.
6.- Da quali regioni d’ Italia provengono le persone che partecipano alla Feria della Chinita?
Essendo
un appuntamento che si ripete con cadenza annuale abbiamo dei partecipanti che
ci seguono fin dalla prima edizione, provenendo da diverse parti d’Italia,
solo per citarne alcune da nord a sud; Torino, Pisa, Firenze, Perugia, Pescara,
Teramo, Avellino, Napoli, Salerno, ecc…
7.- Come si è evoluta la manifestazione?
Ogni
anno, sulla scorta delle esperienze precedenti, lavoriamo per migliorare la
festa della Chinita, sia dal punto di vista dell’accoglienza che della
molteplicità delle proposte culturali, con il fattivo aiuto come sponsor
di amici e commercianti che uniscono le loro forze alle nostre allo scopo di
ricordare con gioia il Venezuela.
8.- Qual è la novità di questa edizione?
Nell’edizione
di quest’anno abbiamo l’orgoglio di condividere l’organizzazione e la
pianificazione dell’evento con la comunità “Los Panas” dell’amico Carlos
Fonseca e la partecipazione del gruppo di danza folcloristica Ensamble
Venezuela della Prof. Luz Marina Dàvila. Con l’auspicio che nelle future
edizioni
possano
aderire altre realtà associative legate alle radici venezuelane in un rapporto
sinergico a favore di una diffusione sempre più ampia della cultura
venezuelana in Italia.
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